La rivalità tecnologica tra gli Stati Uniti e la Cina ha rimodellato il settore elettronico globale, con entrambi i paesi in competizione per il predominio tecnologico. Questo articolo esplora le implicazioni a lungo termine di questa concorrenza, concentrandosi sulle tensioni commerciali, l'innovazione e le future tendenze del settore.
La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina si è intensificata notevolmente dal 2017, coinvolgendo un'ampia gamma di misure, dai dazi ai controlli sulle esportazioni, fino alle restrizioni sull'accesso al mercato, in una corsa al predominio tecnologico che sta ridisegnando il panorama globale dell'elettronica. Le nostre elaborazioni indicano un sostanziale allontanamento dell’import statunitense dalla Cina, costato a quest'ultima quasi 150 miliardi di dollari di mancate esportazioni dal 2017 (Grafico 1), ma suggeriscono anche che l'interdipendenza reciproca resta profondamente radicata nella struttura stessa del comparto: il 29% delle esportazioni statunitensi di macchinari per la produzione di semiconduttori è destinato alla Cina e le importazioni statunitensi di elettronica da Messico, Taiwan e Vietnam incorporano una grande quantità di valore aggiunto cinese.
Importazioni USA di apparecchiature elettroniche per paese di origine


Data for the graphs in .xls format
La resilienza delle relazioni Stati Uniti-Cina
Le relazioni tra l'industria elettronica statunitense e quella cinese si sono dimostrate più resilienti di quanto suggeriscano le cifre degli scambi bilaterali, soprattutto perché la volontà dell'amministrazione USA di tagliare i ponti con la Cina contrasta con gli interessi a breve termine delle principali società mondiali di elettronica. Secondo le nostre stime, nell'ultimo decennio le imprese statunitensi hanno ottenuto il 54% degli utili generati dall'industria elettronica mondiale. Questa quota sale all'88% se includiamo le loro controparti giapponesi, sudcoreane e taiwanesi (grafico 2).
Parallelamente, nonostante l'aumento delle vendite e i notevoli progressi tecnologici, le imprese cinesi hanno generato solo il 7% dei profitti dell'industria elettronica mondiale e restano molto indietro rispetto ai leader del segmento strategico dei semiconduttori (Grafico 3). La Cina, in qualità di importante fornitore di input produttivi, polo di produzione di dispositivi elettronici e tra i maggiori consumatori di questi stessi prodotti elettronici, sembra più un presupposto che una minaccia per la redditività delle aziende americane..
Quota su fatturato e utili del settore delle società di elettronica quotate per localizzazione della sede centrale, dati cumulati 2014-2023 (%)
Data for the graphs in .xls format
Quota su fatturato e utili del settore delle società cinesi quotate per segmento, dati cumulati 2014-2023 (%)


Data for the graphs in .xls format
Tuttavia, l'idea che le tendenze attuali possano continuare nei prossimi anni si scontra con il profondo desiderio di Stati Uniti e Cina di mantenere o conquistare la leadership tecnologica e ridurre le rispettive dipendenze, spesso utilizzando il commercio come arma. Questa idea esclude anche l’eventualità di una forte trasformazione industriale innescato da innovazioni radicali, una caratteristica dell'industria elettronica. Negli anni '80 il Giappone deteneva oltre il 50% della produzione mondiale di semiconduttori, ma la sua posizione dominante è stata compromessa dall'ascesa dei personal computer e dagli interventi strategici degli Stati Uniti per limitare le esportazioni giapponesi. Allo stesso modo, la rivoluzione degli smartphone negli anni 2000 ha rimodellato il settore, spiazzando leader come Nokia e Motorola e offrendo posto a nuovi attori come Apple, Samsung e TSMC. Questi movimenti evidenziano il potenziale di discontinuità impreviste tali da ridefinire le dinamiche competitive e la leadership geografica.
Per esaminare in che modo la rivalità tecnologica sino-americana e una eventuale innovazione radicale potrebbero trasformare la catena del valore dell'industria, abbiamo identificato quattro scenari, presentati nel gragico 4.
Cambiamenti nell’innovazione e nel contesto commerciale e possibili risultati nei prossimi dieci anni


Data for the graphs in .xls format
Scenari futuri: rivalità tech e discontinuità della fornitura
Per ogni scenario, i Paesi che dominano l'industria elettronica dovranno ricorrere a un mix di strategie di risposta, adattamento e trasformazione per mantenere il loro vantaggio competitivo nella gara tecnologica. I governi, in particolare negli Stati Uniti e nei Paesi alleati, adottano misure strategiche per rafforzare le capacità nazionali, stringere alleanze tecnologiche e commerciali e ridurre la dipendenza dalla Cina. Il CHIPS and Science Act statunitense, che prevede 52 miliardi di dollari per la produzione e la ricerca sui semiconduttori, è un esempio di questi sforzi. Allo stesso tempo, la Cina ha accelerato la sua spinta verso l'autosufficienza tecnologica, come dimostra il raddoppio delle importazioni di macchinari per la produzione di semiconduttori dal 2017. Questi investimenti testimoniano il riconoscimento da parte di entrambi i Paesi dell'importanza strategica dell'elettronica per la sicurezza nazionale e la leadership economica. I poli manifatturieri emergenti come il Vietnam e il Messico sono ben posizionati per trarre vantaggio dalla frammentazione degli scambi. Per l'Europa, le sfide sono particolarmente serie. La regione non ha lo slancio strategico centralizzato degli USA e della Cina e non si è ancora specializzata in alcuna fase specifica della catena del valore. Per mantenere la competitività, l'Europa deve rafforzare i propri ecosistemi di innovazione, investire in capacità strategiche e approfondire la cooperazione con i Paesi alleati.
Per valutare la vulnerabilità agli shock dei vari segmenti che compongono l'industria elettronica, abbiamo sviluppato un sistema di valutazione del rischio che misura la crescita, l'innovazione, la redditività, l'intensità di capitale, la leva finanziaria, ecc. su un periodo di cinque anni pari a un ciclo economico completo (2018-2023). La nostra analisi rivela che i segmenti a monte, come i semiconduttori e i componenti, sono risultati strutturalmente meno esposti. Questi segmenti beneficiano di margini di profitto elevati, grazie a prodotti a valore aggiunto e a mercati oligopolistici. Tuttavia, i loro punti deboli includono un'elevata intensità di capitale, che aumenta i costi fissi, e lunghi cicli di tesoreria, dovuti a catene di fornitura complesse. Al contrario, i segmenti dell'elettronica di consumo e professionale presentano un rischio più alto a causa della loro esposizione a pressioni competitive, a mercati maturi e alla dipendenza da imprese di semiconduttori dotate di significativo potere di mercato. Questi segmenti registrano una crescita limitata e sono particolarmente colpiti dalla concorrenza delle imprese cinesi.
In questo panorama sempre più polarizzato, le imprese del settore elettronico dovranno affrontare rischi crescenti di discontinuità della catena di fornitura, restrizioni all'accesso ai mercati esteri, vincoli di compliance derivanti da pressioni geopolitiche, standard divergenti e limiti agli investimenti, tutti c fattori che contribuiranno ad aggravare la volatilità di un settore già ciclico e ad aggiungere un significativo onere di costo. È nell’interesse delle imprese attuare una diversificazione proattiva della catena di approvvigionamento, elaborare piani di emergenza, concedere alle filiali regionali maggiore autonomia e flessibilità decisionale e rafforzare le funzioni di gestione del rischio e compliance per migliorare la resilienza e la reattività in contesti commerciali sempre più complessi e localizzati.
> Vuoi saperne di più sulla globalizzazione frammentata a cui stiamo assistendo? <
Scarica la Guida sul commercio globale