Il commercio mondiale sta attraversando un periodo di transizione, segnato dalla fine dell'era della "globalizzazione" e dalla stagnazione della quota del PIL mondiale dalla fine degli anni 2000. I disordini geopolitici, dall'Ucraina al Medio Oriente, spingono nella direzione della frammentazione e il fenomeno del “friend-shoring” sta reindirizzando i flussi commerciali sulla base delle alleanze geopolitiche. Mentre i Paesi di collegamento acquistano importanza e si sviluppano nuove rotte commerciali, le grandi potenze, in primis Stati Uniti e Cina, rimangono molto interdipendenti, anche se non sempre in modo evidente. Contro la minaccia di un crescente protezionismo, la globalizzazione si sta riorganizzando per adattarsi e sopravvivere.